Le isole Mauritius e cent'anni di storia dell'argento colloidale
Le guide turistiche così descrivono le isole: “godono di un clima caldo tutto l’anno sono uniche anche per la varietà geografica e paesaggistica. La vegetazione è rigogliosa e si specchia in un mare turchese, interrotta solo da nere rocce vulcaniche e da cascate.” Oggi un posto di sole di mare di golf e di vacanze… ma un secolo fa?
Un secolo fa, proprio nel 1913/14, il medico responsabile della sanità locale nelle isole, allora colonia inglese, dovette affrontare una epidemia di peste (origine batterica) e di vaiolo (origine virale) per ben 1914 casi. Pochi aiuti potevano venire dall’esterno in queste isole lontane e disperse nell’Oceano indiano. E grande era il terrore di una possibile epidemia sia perché i sintomi erano dolorosissimi sia perché, nel caso di sopravvivenza, le vittime rimanevano sfigurate in modo permanente. Allora, agli albori della scoperta e del successo della inoculazione e della vaccinazione, si tentava di debellare la malattia con una serie di trattamenti, per lo più inefficaci e spesso pericolosi, tra cui il sanguinamento, lo spurgo e la cauterizzazione delle zone colpite.
Abbiamo scoperto la storia di cui vi parliamo negli archivi del The BRITISH MEDICAL JOURNAL attraverso due relazioni del dott. R. Denman, il Responsabile Sanitario inglese locale. Pur trattandosi di un lavoro di un secolo fa, esso risulta ancora di estrema attualità, non tanto per le patologie a cui si riferisce (peste e vaiolo sono scomparsi dal pianeta) quanto per l’evidente funzione antivirale e antibatterica dell’argento colloidale. Significative e degne di attenzione sono inoltre la metodologia e la serietà dell’approccio medico-scientifico adottato da questo Medico, Direttore di un lazzaretto dove possiamo immaginare in quali condizioni si lavorasse.
I testi sono stati tradotti per una facile lettura. Le tabelle sono quelle originali della relazione ufficiale.
Evidenti sono i risultati eccezionali ottenuti dal dr. Denman con l’uso (scoperto casualmente) dell’argento colloidale: tassi di mortalità abbattuti dal 80-90% al 10-20%, scomparsa delle orribili deturpazioni, specie al volto, che la malattia, in precedenza, provocava ai pochi malati sopravvissuti. E’ altresì sorprendente e difficilmente spiegabile come a fronte di questi risultati l’utilizzo nella pratica clinica antisettica dell’argento colloidale sia finito nell’oblio a seguito della scoperta alcuni decenni dopo degli antibiotici.
Vi invitiamo alla lettura delle due relazioni originali tradotte e qui riportate http://www.farmaciagraziani.it/largento-colloidale-e-le-isole-mauritius-una-storia-di-centanni-fa/
Ora si è riaffermata la validità di questo meraviglioso metallo che la natura ci ha donato.