Come si manifesta?
I segnali di pericolo sono molteplici: perdita della memoria a breve termine, difficoltà nel registrare nuove informazioni, disorientamento nel tempo e nello spazio, perdita del ragionamento, difficoltà a pianificare e organizzare il tempo, frequenti cambiamenti di umore e di comportamento, problemi di linguaggio (parola mancante).
Il malato e la famiglia del malato passano attraverso diverse fasi della accettazione della malattia, anche se ogni percorso è diverso. Dapprima si è portati a negare la realtà: è la fase di negazione. Il soggetto si convince che i sintomi osservati in prima persona sono legati al normale invecchiamento, oppure che il medico ha fatto una diagnosi errata. Poi c'è la fase di consapevolezza nel corso della quale si riconosce la malattia ma ci si convince che esistono soluzioni per migliorare la situazione. Successivamente si sperimentano diversi cambiamenti che si rivelano purtroppo inefficaci. Dopo questa fase, si entra in uno stato depressivo. Ci si rende conto che il processo è irreversibile e che nessun trattamento è in grado di migliorare le condizioni del paziente. Ancor peggio con il tempo i sintomi si aggravano.
Quest'ultima fase può generare nel malato insonnia, irritazione e talvolta aggressività. Il famigliare piange una persona che non è morta, ma che a poco a poco perde le capacità mentali. Si realizza che non sarà mai più possibile avere lo stesso scambio di affetti con la persona amata. Questo lutto per la perdita della relazione di amore si accompagna al lutto per il ruolo: il malato diventa bambino e i figli o il coniuge sano diventano i genitori/badanti. Per aiutare le famiglie in questo doloroso e lungo percorso ci si concentrerà su ciò che è ancora possibile fare e non su ciò che è irrimediabilmente perduto.